“Adesso vi pettino!” Sembra voler dire nell’immagine Pasquale Tridico.
Pasquale Tridico, ha perso la verve antisistema che l’aveva fatto eleggere in quota Movimento 5 Stelle e Lega, ritagliandosi un ruolo di primo piano nel primo Governo Conte come presidente dell’Inps che avrebbe dovuto segnare un taglio netto con il passato.
Con l’avvento del governissimo Draghi, Pasquale Tridico, come molti dei suoi colleghi manager pubblici è rimasto folgorato sulla via di Damasco, convertendosi ben presto alla politica di palazzo.
I segnali di questo improvviso cambiamento sono ben visibili negli ultimi provvedimenti assunti.
Pasquale Tridico e INPS
Se ci limitiamo alle persone con disabilità, con il messaggio n. 1835 del 6/5/2021 l’INPS ha introdotto una nuova procedura di sospensione immediata della prestazione assistenziale di invalidità.
Sovvertendo la lettera della norma di legge (art. 25 comma 6 bis del Dl 25 giugno 2014 n. 40 convertito in legge 11 agosto 2014 n. 114), l’ente previdenziale ha infatti stabilito che in caso di revisione, a prescindere dalla ricezione della comunicazione postale, la mancata presentazione alla visita di revisione comporterà la sospensione cautelativa della prestazione economica dell’invalidità.
È di pochi giorni fa il caso dell’ex Consigliere Comunale di opposizione a Brescello, Catia Silva che si è vista revocare l’invalidità del marito per mancata presentazione alla visita di revisione, nonostante si fosse regolarmente presentata.
Continuando sulle amenità prodotte dall’INPS guidata da Pasquale Tridico
Un altro punto basso è stato raggiunto da Tridico nel XX Rapporto annuale dell’INPS presentato alla Camera dei Deputati, dove, nella relazione del sistema pensionistico, il Presidente ha ricordato la necessità d’individuare fondi andando a legare l’indennità di accompagnamento al reddito.
Ebbene sì Pasquale Tridico l’ha proprio detto, l’indennità di accompagnamento legata al reddito.
Pasquale Tridico e INPS
Per ultima, ma non meno importante, abbiamo l’intervista rilasciata a Radio 24 dove s’è visto ottimista sullo sblocco dei licenziamenti, il numero dei lavoratori a rischio è infatti, secondo il presidente dell’INPS, “di gran lunga inferiore rispetto alle cifre di centinaia di migliaia che si facevano negli scorsi mesi”, e confida nella ripresa robusta dell’economia.