Matteo Salvini e l’aumento delle pensioni d’invalidità
Se ricorderete, l’aumento delle pensioni d’invalidità era inserito nel contratto di governo, che recitava: “Con riferimento all’indennità di invalidità civile, proponiamo il suo innalzamento e l’adeguamento alla pensione sociale.” Ora, con la #crisigoverno è stato ulteriormente posticipato, come ci piega il Viceministro della Famiglia e Disabilità Vincenzo Zoccano.
L’interesse di #Salvini per le pensioni d’invalidità parte da lontano: già prima delle elezioni, era il 2017, interviene per fare sapere che la pensione deve aumentare ad almeno 500 €, fa sapere inoltre che con la #Lega ci sarà una forte lotta contro i falsi invalidi.
Nel 2018, la musica sull’aumento delle pensioni d’invalidità, non accenna a diminuire, ma anzi viene ribadita da #Salvini in ogni sede:
a gennaio, poco prima delle elezioni;
a ottobre, viene addirittura considerato come una misura improcrastinabile come il #RedditoDiCittadinanza.
Nel 2019, a giugno dopo le elezioni europee, in piena salsa sovranista, forte del consenso elettorale ottenuto, torna a ribadire l’intenzione di voler aumentare le pensioni d’invalidità, ma questa volta si spinge oltre superando il limite psicologico dei 500 €, diminuendo però la platea dei beneficiari.
Posticipato sine die per la #CrisiDiGoverno, l’aumento delle pensioni d’invalidità che tutte le persone con #disabilità aspettano diventerà ben presto oggetto di ulteriori dichiarazioni di #Salvini. Magari ci verrà a dire che l’abolizione del #RedditoDiCittadinanza è necessaria, o che questa volta saranno mantenuti gli impegni.
Sia di fatto, che quelle che sono state spese fino adesso, sono solo belle parole; per chi ci crede ancora, c’è d’auspicare che in futuro faccia più fatti e meno chiacchere.