Assegno unico per figli con disabilità
Finalmente è in dirittura d’arrivo la conclusione dell’iter per l’approvazione dell’Assegno Unico per figli a carico fino a 21 anni e per figli con disabilità senza alcun limite d’età.
La Commissione Lavoro del Senato ha approvato all’unanimità il testo del disegno di legge, il ddl n. 1892.
Questo interesserà 11 milioni di nuclei familiari e oltre 12,5 milioni di giovani non tutti maggiorenni.
L’obiettivo è quello di aiutare le famiglie più bisognose a crescere ed allevare i propri i figli.
L’entrata in vigore dell’assegno, se l’iter proseguirà senza intoppi, è prevista per il primo luglio 2021.
Confermata la compatibilità con il Reddito di Cittadinanza, così come è previsto che non venga considerato ai fini reddituali per il calcolo delle prestazioni sociali agevolate, dei trattamenti assistenziali, ivi compresi quelli disposti in favore dei figli con disabilità.
Ausili per persone con disabilità
L’assegno viene ripartito in parti uguali ai genitori, in caso di separazione viene conferito al genitore affidatario, salvo diverso accordo.
Il Quantum
Per quanto concerne gli importi, l’ammontare dell’assegno sarà costituito da una quota fissa, dai 50 ai 100 euro per figlio, alla quale si aggiunge una quota variabile il cui ammontare dipende dall’ISEE.
La concessione alla persona con disabilità avviene con una maggiorazione stabilita in misura non inferiore al 30% e non superiore al 50%.
La maggiorazione sparisce al compimento del ventunesimo anno di età quando il figlio con disabilità risulti ancora a carico.
Si deve fare domanda?
La bozza del disegno di legge demanda ai decreti legislativi le precisazioni sulla modalità di erogazione dell’assegno unico.
Non vi sono ancora indicazioni in merito.
Articolo del 26 Ottobre 2020
L’Assegno unico per figli con disabilità fa parte del cosiddetto Family Act, il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri, recante “Deleghe al governo per l’adozione dell’assegno universale e l’introduzione di misure a sostegno della famiglia“.
La misura, per la quale sono stati stanziati 3 miliardi per il 2021, prevede un assegno unico mensile rivolto alle famiglie con figli a carico che inizierà ad essere erogato a partire dal 2021 per ogni figlio a partire dal 7° mese fino al compimento dei 21 anni d’età.
Si prevede una maggiorazione per ogni figlio maggiorenne e per figli con disabilità.
Andiamo a vedere che cosa espressamente prevede la manovra in quest’ultimo caso.
Per quelle famiglie che hanno in carico un figlio con disabilità, sparisce il limite d’età. L’assegno dunque spetterà per l’arco dell’intera vita del figlio con disabilità.
L’importo dell’assegno in questo caso avrà una maggiorazione dal 30% al 50%.
Trattandosi di fatto di un riordino complessivo della materia il nuovo assegno introduce delle novità interessanti.
Tra queste si segnala la possibilità per le famiglie beneficiarie di optare per il recepimento di un assegno mensile in denaro oppure di utilizzare il credito in compensazione dei debiti d’imposta.
L’introduzione della possibilità di optare per l’assegno in denaro comporta l’estensione della misura anche agli incapienti, vale a dire, coloro che non possono portare in detrazione i crediti d’imposta.
Analogamente a quanto previsto con tale meccanismo, ho lanciato una petizione per richiedere che le persone con disabilità, qualora siano incapienti, possano ottenere uno sconto diretto in fattura per le spese relative la loro condizione.
Tornando all’assegno, c’è anche il rovescio della medaglia: l’introduzione dell’ISEE.
In questo caso però non c’è da disperarsi.
Stando alle indicazioni fornite, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente deve essere adoperato per determinare la quota variabile dell’assegno suddivisa per scaglioni ISEE, pertanto l’ISEE assume valenza solamente nel caso in cui la quota base debba essere integrata con le maggiorazioni.
Si esclude dunque il ricorso all’ISEE, quale scoglio per ridurre la platea dei beneficiari alla prestazione.
L’assegno inoltre non è considerato per la richiesta e per il calcolo delle prestazioni sociali agevolate, dei trattamenti assistenziali e degli altri benefici e prestazioni sociali previsti da altre disposizioni in favore delle persone con disabilità.
Ci troviamo di fronte, dunque, ad una nuova disciplina organica e più completa che interviene in un settore dove è presente una stratificazione normativa eterogenea che nel tempo ha prodotto discontinuità di tutele e mancanza d’equità.
In questo modo, si sono volute imbastire le fondamenta per un intervento strutturale e di durata pluriennale.
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