L’istituzionalizzazione della persona: un male tutto italiano.
Nessuno lo vuole ammettere, ma viviamo nel paese di Bibbianopoli, il paese dove le famiglie vengono divise da servizi sociali che agiscono in assenza di una qualsiasi forma di controllo, spesso in combutta con comunità-alloggio che per l’attività di recupero percepiscono fondi pubblici. Famiglie spezzate semplicemente perché incapienti (ndr. come se nascere poveri fosse una colpa). Se c’è una colpa, in questo caso, è da ricercare nelle istituzioni, incapaci di operare un’equa redistribuzione della ricchezza. Un paese dove l’istituzionalizzazione delle persone è ad ogni livello. Il caso di cui vi ho parlato in un altro articolo è emblematico, ma non è l’unico, spesso al centro vi sono non solo persone in condizioni di fragilità, ma anche minori: Abbandonato dalla madre, viene parcheggiato in un ospedale psichiatrico fino all’età di 32 anni senza alcuna patologia mentale. Vediamo centri diurni e residenziali (rsa, ricoveri, ecc. ) che segregano persone con disabilità, per le loro condizioni di salute, quando potrebbero benissimo continuare a vivere nel loro domicilio con una maggiore qualità di vita, sulla base di un progetto personalizzato di vita. Se vi dicessi, che si sta inoltre parlando di una Bibbiano per minori con disabilità, cosa pensereste? Sottrarre per alcuni mesi all’anno … Leggi tutto L’istituzionalizzazione della persona: un male tutto italiano.
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