Oneri di urbanizzazione destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche: in Emilia-Romagna manca la legge


Oneri di urbanizzazione destinati all'abbattimento delle barriere architettoniche: in Emilia-Romagna manca la legge

Oneri di urbanizzazione destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche: in Emilia-Romagna manca la legge.

le Regioni possono imporre ai Comuni di destinare una quota dei proventi annuali derivanti dai permessi di costruire, dalle SCIA e dalle sanzioni in materia urbanistica ed edilizia, al finanziamento di opere di abbattimento delle barriere architettoniche.

Ausili per persone con disabilità 

La regione Toscana con legge regionale n. 47 del 9 settembre 1991 ha predisposto che il 10 % dei proventi annuali derivanti dai Permessi di costruire e dalle SCIA, dalle sanzioni in materia urbanistica ed edilizia, siano destinati al finanziamento delle opere programmate con i PEBA.

Oltre la Toscana, anche la Lombardia ha previsto l’obbligo per i Comuni di destinare “una quota non inferiore al 10% delle entrate derivanti dagli oneri di urbanizzazione ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche e localizzative per le opere, edifici ed impianti esistenti di loro competenza”.

La Liguria, emanando una legge dello stesso tenore di quella adottata in Lombardia ha disposto l’obbligo per i Comuni di istituire un apposito capitolo di bilancio finalizzato all’uopo, prevedendo al contempo la possibilità di deliberare uno scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti per gli interventi previsti dalla stessa legge.

Per quelle regioni in cui non è prevista una normativa speciale, esistono ugualmente esempi di Comuni che per determinate annualità hanno previsto di destinare una determinata quota dei proventi dei titoli abilitativi edilizi all’abbattimento delle barriere.

A livello nazionale la normativa non prevede l’obbligo di destinare parte dei proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione all’abbattimento delle barriere architettoniche.

La Legge di Bilancio del 2017 aveva stabilito per il 2018 nuove destinazioni imponendo che i proventi fossero destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, senza tuttavia richiamare espressamente l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Per chi non lo sapesse, con il termine opere di urbanizzazione si definiscono tutti quei servizi tecnici necessari per rendere fruibile un territorio da parte dei cittadini. Per la realizzazione di tali opere sono previsti oneri di urbanizzazione, che il cittadino è tenuto a pagare come contributo economico, da corrispondere per la trasformazione urbanistica del territorio per finalità private.

Le opere di urbanizzazione sono definite nel Testo Unico dell’Edilizia DPR 380/2001.

Una regione che non ha ancora adottato una legge regionale specifica, che obblighi i Comuni e le Unioni a destinare una quota degli oneri di urbanizzazione all’abbattimento delle barriere architettoniche, è la regione Emilia-Romagna.

Purtroppo in Emilia-Romagna, chi ci governa a livello regionale non ha mai ritenuto necessario dare una spinta decisiva all’abbattimento delle barriere architettoniche.

Plateale e sotto gli occhi di tutti, ad esempio, l’inerzia nell’attività di sollecitazione delle amministrazioni locali all’adozione dei P.E.B.A. (Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) rimasti inattuati nella quasi totalità dei comuni emiliano-romagnoli.

Leave a reply:

Your email address will not be published.

Site Footer